La globalizzazione dei mercati delle merci e finanziari e la liberalizzazione della circolazione dei capitali hanno consentito la proliferazione di fenomeni di delocalizzazione delle attività produttive ma anche la nascita di sedi societarie in paesi diversi da quelli in cui si opera, in particolare nei cosiddetti paradisi fiscali.
Il termine “paradiso fiscale” indica un concetto molto ampio. Generalmente, con questa dicitura, indichiamo tutti quegli stati che, grazie ad una legislazione fiscale particolarmente agevolata (per i redditi delle persone fisiche o per quelli delle società), riescono ad offrire condizioni che consentono loro di attirare ingenti capitali dall’estero. Legislazione agevolata che significa tassazione molto ridotta o, in alcuni casi, nulla.
L’espressione “paradiso” deriva, con molta probabilità, da un’errata traduzione della denominazione inglese di tali zone: tax “haven”, ovvero rifugio, molto simile a “heaven” che invece significa paradiso, appunto.
Questi luoghi sono chiamati anche “offshore”, sostantivo che letteralmente significa “fuori dalle acque territoriali”, col quale vengono indicate anche le società che nei paradisi fiscali vengono costituite. In genere, oltre al suddetto regime di tassazione favorevole, che spesso è rivolto esclusivamente alle società estere proprio per attirare gli investimenti (la disparità di trattamento tra i redditi generati all’interno del paese e quelli generati all’esterno, è detta ring-fencing), esistono altre due caratteristiche tipiche dei paradisi fiscali che possono coesistere o essere adottate singolarmente, e sono:
• l’elevato segreto bancario;
• la più generale mancanza di trasparenza nello scambio di informazioni.
La difficoltà di identificazione in modo univoco delle peculiarità dei paradisi fiscali rende necessario, da parte dei paesi occidentali, una loro continua analisi che produce un costante aggiornamento delle liste degli stati considerati offshore; liste di cui tratteremo più ampiamente in seguito, che ogni anno sono oggetto di dibattito e di scontri politici nella comunità internazionale.
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